![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-MA95F4nmRpQbDqCix7bA_9Zvz0N4YDXFFo9S36U5oSI6xbOmB1al8uq9bsomASb3uyydTWoHNAtRBiHGV316XJRpOrK5sbb5-rG_2v8hXelkcfGsB31W0qCYUSpRDl_f0KD94HV8nFMq/s400/DSC_6792.JPG)
In nessun viaggio mi sono mai preparato, né fisicamente né a livello di attrezzatura; in compenso pensavo giorno e notte a cosa avrei fatto e a quello che di bello mi sarebbe capitato. Questa è la prima volta che parto per un viaggio che, per quanto breve possa essere, non è stato neanche preventivato.
Ho deciso di raccontare questa micro-avventura sia perché si è svolta esattamente nell'arco di 24 ore sia perché dal punto di vista emotivo è stata molto profonda.
La storia non è un romanzo con un finale spettacolare; posso dirvelo già ora: torno a casa alla stessa ora del giorno prima in cui sono partito, e finisce tutto come è iniziato, solo che dietro di me ho una storia nuova, 160Km in 24 ore e 10 ore in sella.
Dopo la parte finale del racconto, io, il protagonista, pedalo per il resto della giornata provando sensazioni simili raccontate nel corso della storia, fino a casa.