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Le 8 cose che odio dei viaggi

Stanco delle cose che odio, Alhambra
Vi dirò la verità, tutta la verità. Giuro su "Sulla Strada".
Andare in giro per il mondo è la cosa più bella che abbia mai deciso di fare. Tra tutti i lati positivi, i motivi per cui viaggio e come faccio a viaggiare per tanto tempo, non ho mai scritto un post dove elenco le cose che odio di questa passione.
Visto che il viaggiare occupa la maggior parte del mio tempo (anche quando non viaggio) scrivere male di questa passione è come mettere il mignolo del piede nello spazio tra la portiera e la macchina e tirare la maniglia con tutta la forza che si ha in corpo fino a quando il metallo della portiera non coincide con il dito più piccolo del piede procurando molto dolore (altresì detto "darsi una zappa sui piedi").
Credo anche che per conoscere meglio la propria passione, bisogna conoscere meglio la propria passione. Anche nei lati negativi.
Mi sono sforzato e sono riuscito a fare questo elenco:


La sporcizia
Ci sono due tipi di viaggi: i viaggi convenzionali e i viaggi non convenzionali.
Contrariamente a quanto molti pensano, i viaggi convenzionali sono quelli dove si puzza, gli altri non sono viaggi.
Il metodo di misura dell'importanza di un viaggio è la puzza.
I viaggi non convenzionali sono solo una serie di azioni e movimenti che ti spingono da un posto A a un posto B e C e che ti riportano indietro ad A. In questo tipo di viaggio, tra A B e C non c'è nessun cambiamento di stato (misurato con la puzza) e quindi nessun miglioramento.
Chi viaggia in maniera convenzionale lo sa, bisogna puzzare.
Nella maniera convenzionale si va da un posto A a un posto B e C e nello spostamento tra i punti succede qualcosa che farà puzzare il viaggiatore, ed è questo che rende il viaggio un viaggio.
Per esempio nei miei viaggi in bicicletta, tra A e C, non ho trovavato fonti di acqua per lavarmi -e puzzavo.
Sarà fortuna trovare un punto D, a volte addirittura M o N, dove si avrà la possibilità di ristabilire il normale valore di puzza: un ostello, un campeggio o una fontanella.
Puzzare è bello. Più sporchi si è più l'avventura è vera.
Puzzo di là, puzzo di qua, mi puzza questo, questo è nero...
Però quando dormi in una tenda dentro al sacco a pelo, la puzza non è una bella compagna.

I turisti
ristorante a Sarajevo
I turisti, i turisti.
I turisti non sono persone, sono un'entità. Singolarmente non esistono. Chi ha inventato il singolare di questa parola meriterebbe di marcire nella parte finale del Cammino di Santiago.
Forse presi singolarmente possono essere anche simpatici e non è la gente che odio, ma quando sei in un mercato di Marrakech e tutto perde l'originalità, la vivacità e il posto diventa una grande attrazione dove le fotografie si pagano, dove i prodotti in vendita sono spazzatura, dove ci sono le guide che ti importunano, è solo colpa del turismo di massa.
Esempio di turisti nella riserva naturale di Plitvice
Proprio come la riserva naturale dei laghi di Plitvice in Croazia. Il posto, obiettivamente carino, ma è stato stuprato: sono state cementate molte zone e costruite passerelle e, di naturale, nonostante sia discretamente carino, è rimasto ben poco.
Sono un viaggiatore e per definizione sono anche un egoista, voglio il mondo solo per me.
Io sono sporco e puzzo e sono arrivato qui in treno insieme alla gente del posto, in bici sudando per strada, in autostop parlando con i locali e invece voi che non puzzate e siete arrivati con una gita organizzata non avete il diritto di stare qua.
Se i prezzi sono troppo alti in posti in cui dovrebbero essere alti e alti in altri posti in cui dovrebbero essere normali è colpa dei turisti.
E' colpa dei turisti se in Marocco si è tormentati dalle sedicenti guide che all'ingresso della città si avventano come avvoltoi su tutti gli occidentali.
Ma del resto sono anche io un turista e il viaggiare è meno bello per colpa di chi viaggia. Non posso lamentarmi. Ma i turisti...

I tempi morti.
I tempi morti sono le ore che si perdono a non fare niente, quando vorresti ma non puoi, potresti ma non vuoi.
Il mio storico dei voli conta intorno ai 300 viaggi. 300 decolli, altrettanti atterraggi. Tra lavori, vacanze e transiti sì, 300 voli. Però ho visto tante cose belle.
Col tempo ho imparato sempre più a tagliare i tempi.
Una volta ho aspettato in un aeroporto per 17 ore, ma un caso eccezionale.
Quando ero un pivello mi creavo 3 ore di margine-sicurezza ed essere sicuro di non perdere un volo. Col tempo ho imparato a calcolare i tempi con molta più precisione e adesso, da vero professionista, perdo al massimo un'ora. Questo non vuol dire che non sia tempo perso, ma con tutto l'impegno è il limite.
Stessa cosa per i treni. Tra ritardi, soppressioni o deviazioni si avranno sempre dei tempi morti nella tabella di marcia.
I tempi morti peggiori sono quando per qualche evento eccezionale o per qualche festività di cui tu -ovviamente- non sei a conoscenza, qualche museo, attrazione o attività sono chiuse.
E ti sei fatto una lunga passeggiata.

Le cose
Fotocamere, videocamere, computer, vestiti, scarpe, souvenir, sacco a pelo, impermeabile, tenda, gavetta...
Più oggetti ci portiamo dietro più lo stress aumenta. Al di là del peso. Lo stress di dover pensare a tutti i personal belongs, a non perderli, a ricaricarli, a sistemarli nello zaino è una delle cause di stress maggiore nei viaggi.  Quanto mi piacerebbe partire con un ricambio solo di mutande e lo zaino, un libro e un po' di cibo.
Nelle mie avventure volevo essere indipendente per cui molti degli accessori nei miei viaggi sono diventati indispensabili. Ho deciso anche di fare video...

Il cibo
Cucina islandese
Non parlo del cibo di viaggio, anzi, quello lo adoro. Mangiare le cose di qualsiasi paese: dal fish n chips inglese ai pierogi polacchi ai blinì russi è gratificante. Ho mangiato lo squalo in Islanda, il cammello in Marocco e la balena e la foca in Norvegia. Mangiare i cibi locali è importante sia per capire meglio la cultura del posto sia per conoscere meglio la propria.
Populistico e ignorante dire "ah, ma come fai a mangiare la foca, poverina". Ogni cultura ha le sue priorità e le sue usanze e che quello che mangiamo noi per qualche altro popolo si può rivelare disgustoso o addirittura sacrilego.
Piatto tipico danese: pasta triste
Adoro il cibo straniero, il problema è che fa schifo il mio.
Già a casa mi tocca sciacquare la pasta perché troppo salata o salarla perché insipida, immaginate di dover provvedere al proprio stomaco in viaggio con a disposizione solo un fornellino da campeggio.
Con una fiamma sola devi preparare la pasta e il condimento, o la carne negli 8cm di diametro della gavetta.
Odio il cibo in viaggio perché una volta ho mangiato il riso bollito senza sale e tremo al ricordo che in Islanda per due settimane di seguito mi sono sfamato solo di pane raffermo e wurstel bolliti.

Il caldo
Il caldo.

Il freddo
Il freddo.


40C° in Marocco




-15C° in Polonia




Me stesso

La cosa che odio di più nei viaggi.
Tutti i pregiudizi, le barriere mentali, lo stress e i pensieri che mi porto dietro.
Per fortuna il me stesso diventa un nuovo me alla fine di un viaggio che è di nuovo un vecchio all'inizio di un altro viaggio; ma si migliora sempre... anche grazie alla puzza.

Credo che siano queste fonti di stress a rendore il viaggio unico e memorabili le avventure. Senza gli imprevisti, le scocciature e le scomodità non si potrebbe aver un ricordo piacevole delle cose che veramente abbiamo apprezzato. Dov'è il divertimento se tutto fila liscio.
Alla fine mi sono rimangiato tutto. Fate finta di non aver letto l'articolo... comunque rimane una bella lista... No?
Scrivete in un commento quali sono le cose che odiate voi dei viaggi, vediamo se dimentico qualcosa, prendiamoci a palate sui mignoli dei piedi.

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11 commenti:

  1. Grande Gabriele.
    Concordo su tutto...specialmente quello di portare meno roba possibile...a volte per piccole escursioni in bici in montagna porto il cellulare e 2 euro...libero e leggero... sei un grande

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  2. Non credo ci sia molto altro da aggiungere a questa lista, meno male .=)

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  3. Internet, grande invenzione....è in questi momenti che riesco ad apprezzare la teconologia! Grazie ad essa ho avuto modo di venire a conoscenza dei tuoi viaggi, delle tue esperienze e di ciò che pensi al riguardo. Ho visto il tuo auto-documentario sul viaggio in Islanda, davvero bellissimo! Fare il giro dell'Islanda in bicicletta è stato il mio sogno fin da quando ho messo piede in quella terra unica...complimenti, sei davvero in gamba!!! In bocca al lupo!!!

    Aleksandra

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    Risposte
    1. Grazie mille Aleksandra! sono contento che ti piaccia quello che faccio! continua a seguirmi allora, ti aspetto :)

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  4. Bellessima lista........per un po o fatto campeggio e so cosa vuoli dire quando parli del problema del cibo .....se sapessi che cosa ho dovuto inurgitare!!!!! Sei molto simpatico e avventuriero ......questo mi piace sicuramente intraprenderò anche io il mio viaggio con la consapevolezza di non essere l'unico che viaggia in questo modo!!!!!!

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  5. Molto interessante, continua così!!

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  6. ciao Gabriele, io non odio nulla. amo viaggiare e puzzare allo stesso tempo quando lo si fa. Amo il fatto di accamparmi alla buona in ogni situazione , piggia neve caldo , amo piazzare una tenda in spiaggia in un deserto in una distesa di grano o in un prato. Se devo proprio essere pignolo, l'unica cosa che odio di tutto ciò sono gli acciacchi fisici che in momenti di totale vitalità, quando vorresti spaccare il mondo sei costretto a fermarti perchè qualcosa ti impedisce di andare, magari questo è un blocco psicologico , chi lo sa, una cosa è certa che sono pronto come un leone a rialzarmi e ad andare avanti per la mia strada. Non so se tu hai mai avuto dei fastidi fisici e mi piacerebbe sapere con quale spirito li hai superati durante il tuo cammino...un saluto
    Jonatan

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  7. Ciao,

    volevo postare questo commento nella pagina dedicata al "come fai a viaggiare?", ma non ho trovato nessun form da cui farlo.

    Volevo dire che NON è vero che "non sai" come si fa a viaggiare continuamente..
    infatti la risposta (oltre che palese, almeno per chi ha viaggiato), l'hai data Tu stesso:
    ci vogliono i soldi!

    Che siano GRANDI cifre o cifre irrisorie (in base a dove ci si trova), sempre di "soldi" stiamo parlando. Ed è SOLO grazie a quelli che si viaggia.

    L'entusiasmo, la passione, l'amore per la natura, per Madre Gaia, i folletti, la Luna e per i solstizi... lasciamole stare... non fanno passare la fame e la sete.

    Lo spirito di adattamento è tutt'altra cosa, ma come PRIMO fattore, per viaggiare, è indispensabile avere una merce da scambiare (e il DENARO è tra quelli preferiti in tante parti del pianeta Terra).

    Tanti saluti da "El Nido - Palawan"... ;-)

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    1. Ah, dimenticavo...
      se vuoi/volete scrivermi potete farlo qui --> pomiciri@libero.it

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  8. Ciao Gabriele, ti stimo e ritengo che tu sia un bravo ragazzo, e la cosa dovrebbe sicuramente portarti un giorno non lontano ad essere un brav'uomo, hai volontà, coraggio e determinazione, ma mi sento anche di essere pienamente concorde con "anonimo" del 12 agosto ore 7.28... i viaggi, per quanto ci si possa adattare a tutto, dipendono dal tempo e dai soldi... presumo che a un certo punto della tua vita metterai a frutto (e te lo auguro di cuore) i tuoi studi dedicandoti a un proficuo lavoro, il quale però, per quanto possa essere appagante e appassionante, stroncherà di colpo la tua carriera di viaggiatore e ti vincolerà alla tristezza dei miseri periodi di ferie contrattuali, anche se magari ti concederà qualche risorsa in più in termini di soldini...
    Con i miei più grandi auguri ti esorto a viaggiare più che puoi adesso perchè un giorno purtroppo dovrai ridimensionare tutto, volente o dolente..
    Ciao

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    1. E alla fine del tuo messaggio, qual'è la parte costruttiva?
      Io sono del parere che chi fa ciò che gli piace è una cosa incredibile. Le storie sono per quelli che non viaggiano, e quindi sì, procuri emozioni attraverso i tuoi video. Cosa c'è di più bello?

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