Guarda il mio ultimo video, per vederli tutti clicca "video", nella barra in alto!

Solo un giorno di viaggio


Partiamo da  Sofia, la capitale della Bulgaria, siamo diretti a Istanbul, di mezzo ci sono le pianure bulgare.

                         

Ci fermiamo a pranzare a Plovdiv, una cittadina dall'inaspettata bellezza. Con quattro euro a testa mangiamo pesce fritto, patatine spolverate di formaggio,  due insalate  e annaffiamo tutto con birra e yogurt
 acido (che qui diluiscono con l'acqua e diventa una bevanda), in una splendida terrazza con vista città.
Nel pomeriggio, quando i 36C che per tutta la giornata ci hanno accompagnato stanno per dirci "a domani", riprendiamo la moto per continuare sulla E86, la strada che ci porterà a Costantinopoli.


Dopo una sessantina di chilometri ci fermiamo a Haskovo (Хасково), una città lungo la strada, un posto triste e senza vita;  non ricordo di aver visto mai una città così: case scolorite e cadenti, nessuno per strada e un'atmosfera apocalittica. Inizia a piovere a Хасково, che ricorda Chernobyl, e andiamo via.
La pioggia è leggera, non è fastidiosa, continuiamo felici.
Dopo una quarantina di chilometri arriviamo nei pressi di Harmanli (Харманли), dove troviamo un campeggio. Musica, piscina, c'è il ristorante e la pista da ballo. Non è il posto per noi, ma sono già le otto e il tempo non promette bene.
Chiediamo della reception a una cameriera in pantaloncini cortissimi e la ragazza mi accompagna da un tizio seduto a un tavolo del bar, il proprietario, che mi chiede dieci euro. 
Forse per come siamo abituati noi non sembrerebbe un prezzo esagerato ma qui siamo in Bulgaria e neanche sulla costa i prezzi sono così alti, pagare dieci euro qui è un'assurdità, e io non voglio il ristorante del campeggio e la piscina.
E continuiamo.
Per paragonare i prezzi mi fermo nello hotel di fianco, in una traversa, un posto che già da fuori promette di essere triste e squallido. 
Ci sono delle persone alla porta, sembrano operai, che a petto nudo stanno attorno al tavolo del proprietario. Quando ci avviciniamo tutti alzano la testa per guardarci.
Nessuno parla inglese ma si capisce cosa voglio; mi chiede venti euro, un altro prezzo assurdo, poi scende a quindici. Gli dico che non voglio spendere così tanto così mi accompagna a vedere una camera, triste e squallida come promesso dalla facciata esterna. 
E continuiamo.
Ci fermiamo al distributore dove faccio il pieno con sette euro, e proseguiamo.
Appena fuori dalla citta inizia a piovere come non vedevo da un po'; è già buio ma vogliamo andare avanti, è bello così, seguiamo il viaggio.
Quando siamo già "soacking wet", una decina di chilometri più avanti, vediamo l'insegna nascosta di un campeggio che indica una strada sterrata che porta verso il niente, tra i campi.
Pochi chilometri e arriviamo al campeggio vicino a un villaggio, dove ci accoglie una signora inglese, il campeggio è il suo giardino. 
Piove ancora ma ormai sono così bagnato che mi fa piacere stare sotto la pioggia, è diventato divertente.
Possiamo scegliere se dormire in campeggio per dieci euro oppure in casa sua, per dieci euro.



La casa ha un'aria inglese, mi piace molto, mi ricorda i bei tempi in Inghilterra; però siamo in Bulgaria dove se piove forte va via la luce. Così cuciniamo col fornello e facciamo la doccia con le torce, è divertente e piacevole; è sempre così, trovi le cose migliori solo seguendo la strada.



Fuori piove a dirotto, i tuoni fanno da colonna sonora e i lampi ci regalano qualche istante di luce, le pecore fuori hanno paura e belano.
Qui mi piace, credo che resterò qualche giorno.

Hai visto i miei video? Sono tutti qui, e sono fighissimi!