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Vivere alle Canarie: Fuerteventura

Qualche tempo fa ho scritto un articolo sul posto migliore dove vivere in Europa. Ho scelto Gran Canaria, è piaciuto, e molta gente mi ha chiesto di scriverne uno su Tenerife, un altro bel posto. Ed eccomi qui, quindi, a scrivere una piccola guida su Fuerteventura.





Anche se la conosco bene e sono andato almeno una decina di volte, non ho mai vissuto a Fuerte. Senza difficoltà posso dire che è l'isola preferita tra le altre dell'arcipelago, quella dove oltre a un turismo di massa si possono trovare angoli caratteristici e tranquilli. E' ancora naturale e silenziosa. Fuerte, è l'isola più arida e sabbiosa tra le altre sette isole, ayvoja di spiagge.
Come dicevo nell'altra guida, se proprio ci si deve trasferire, è meglio scegliere un posto dove ci sia sempre bel tempo. A Fuerteventura la temperatura media annuale è 24C° con soli 22 giorni di pioggia l'anno. Se pensate che mettere al primo posto il fattore clima tra gli aspetti da considerate prima di trasferirsi, ecco una simpatica cosa che ho scoperto a Torino:
se su wikipedia cercate "clima Torino" e "clima Fuerteventura", nel primo troverete una tabella con i la media annuale di porzioni di cielo occupato da nuvole (in media tutto l'anno metà del cielo è coperto) mentre per Fuerteventura c'è una tabella che indica il numero di ore di sole l'anno (3000 ore). Che bella la vita.

Ho gironzolato per tutta l'isola e l'ho attraversata anche in bici. Forse non è interessante come Tenerife, varia come Gran Canaria o stupefacente come Lanzarote, però è l'isola che più dà un senso di pace. Non adoro stare in spiaggia a prendere il sole però la tranquillità che si trova in quest'isola è sconvolgente.

Lavoro:
Il capoluogo, Puerto del Rosario, ha circa 20.000 abitanti e non è che un paesino. Trasferirsi a Fuerteventura con la speranza di trovare un lavoro che non sia nel settore turistico potrebbe essere un un salto nel vuoto. In giro per l'isola si può trovare facilmente un'occupazione visto il numero di hotel e ristoranti, ma se si cerca un lavoro specializzato in un altro settore, sicuramente la cosa è più difficile. I ragazzi di Fuerteventura lasciano la propria isola per trasferirsi a Las Palmas (Gran Canaria) o nel "continente", in Spagna, per proseguire gli studi e cambiare vita.
Trasferirsi definitivamente a Fuerteventura quindi può non essere sempre realizzabile, a patto di passare un paio d'anni vacanza/lavoro, o a patto che abbiate la possibilità di lavorare via internet o abbiate qualche idea geniale, e qualche soldo da investire. Poi le eccezioni ci sono...
Se quindi avete vinto alla lotteria e cercate un posto per vivere, se lavorate su internet o se volete farvi un paio di settimane in completo relax ecco un posticino:



I 20Km più belli della mia vita.

La prima volta ci sono finito per caso: ero partito da casa mia a Las Palmas in bici e dopo poche ore di nave ero arrivato a Puerto del Rosario, all'alba. Pedalo con calma verso nord, fino ad arrivare a Corralejo.
Il mio tour a Fuerteventura iniziava quel giorno, il 10 Dicembre, e sarebbe terminato poco prima di Natale. Un paio di settimane a zonzo per l'isoletta; io, la bici, due paia di pantaloncini, una canottiera e una tenda.
Corralejo è molto bella, anche se la prima cosa che si vede è la classica distesa di villette multiproprietà e un lungomare pieno di ristorantini turistici.
Fermo un tizio per strada e gli chiedo se conosce un posticino tranquillo dove poter piazzare la mia tenda.
Sì, poco prima della stazione dei bus, sulla strada principale, c'è una traversa che porta a una strada sterrata, non puoi sbagliare, vedi le pale eoliche.

Scegliere a chi chiedere indicazioni su dove piazzare la tenda è una cosa delicata: la persona non deve avere la faccia di chi ti indica dove dormire e poi nel bel mezzo della notte ti viene a rapinare e torturare, ma alle canarie nessuno sembra avere quel genere di passioni notturne.
Raggiungo la stazione dei bus e mi infilo nella strada sterrata che costeggia l'oceano dalla parte nord. Le onde si infrangono violentemente sulla scogliera bruna e gli spruzzi salati arrivano fino a me. La pista è coperta da una polvere scura molto sottile e attraversa tutta la parte nord dell'isola, per una ventina di chilometri.
A zig zag, tra le pietre vulcaniche e qualche arbusto dietro di me, vedo Corralejo allontanarsi sempre più; e più la città si allontana, più furgoncini Westfalia di surfisti scorgo, tutti a mollo tra le onde.
Arrivo a Majanicho, un minuscolo villaggio di pescatori. E' impressionante la pace che trasmette quel posto. Vedo una casa aperta e mi infilo dentro per parlare col proprietario, che mi dice che quasi nessuno abita più lì. Mi propongo io, ma all'immagine di dover sopravvivere con reti, lenze, esche e piombi, capisco che sarei morto di fame nel giro di qualche minuto.

Più avanti c'è gente che campeggia in libertà sulla spiaggia; non c'è traccia di spazzatura.
Cerco un posticino tutto per me e lo trovo qualche chilometro più avanti, a metà del percorso, e passerò la notte in tenda sotto un cielo stellato.
Un miliardo di stelle.
E il rumore del mare.
La mattina rimonto in sella e mi dirigo a El cotillo. Il paese è quasi deserto, c'è una spiaggia favolosa e una calma lunare. E pensare che la maggior parte dei turisti se ne sta a sud, tra la folla.



Una storia d'amore a El Cotillo.

La prima volta avevo visto El cotillo in sella a una bici. Ho subito amato quel posto. Fin ora è il posto, per me, più bello del mondo.
Se a Gran Canaria vivrei ad Agaete, a Fuerteventura di certo sceglierei El Cotillo.
Ho cercato su internet ma non ho trovato troppi risultati. Forse perché la maggior parte dei blogger si limita a scrivere le top 10 su posti che non ha mai visitato ma visto su altre top 10, allora ecco che vi posso parlare in anteprima de El Cotillo.

Dopo le vacanze di Natale, decido di preparare una sorpresa per quella che poi sarebbe diventata la mia ragazza, e probabilmente lo è diventata grazie a questa idea.
Lei viveva e studiava a Siviglia. Ci eravamo conosciuti a Las Palmas, dove era venuta a trovare la mia coinquilina. L'ho invitata a passare il carnevale alle Canarie con la promessa di portarla a Tenerife, e solo lì.
La mia intenzione era di inserire nel pacchetto sorpresa un paio di giorni a Fuerteventura. La mattina dopo il suo arrivo, e dopo aver fatto nottata, la sveglio alle 6,  con non poche proteste da parte sua. Senza dirle niente la trascino fino al porto e poi sul traghetto.
Arriviamo a Fuerteventura e stavolta non si pedala, si va in macchina. Passiamo la giornata a zonzo e nel pomeriggio compriamo del pesce fresco: gamberetti, calamari, e altra roba, tutto a meno di 10€. Per due.
Raccogliamo della legna per fare il falò, impresa difficile in un'isola desertica, e quindi ci accontentare di arbusti secchi e di quelle palle che rotolano quando qualcuno dei Simpson fa una battuta che non fa ridere. Che pomeriggio romantico.
Ed eccomi di nuovo sotto un cielo stellato, con sottofondo un oceano scrosciante e un barbecue scoppiettante. E siamo in due.



Mi sono accorto che più scrivo più mi viene nostalgia, soprattutto perché per chiudere una serie di lavori mi trovo nel nord Italia, dove la media annuale di okta (porzioni di cielo nuvolose, in scala da 0 a 8) è 8 per cui basta, finisco qui.

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