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Gabriele Saluci, auguri.


Ed eccomi qua, a scrivere di me, come al solito. Ma oggi lo faccio con più gusto per me e per voi: è il mio compleanno! 
Scriverò in terza persona perché fa più figo e perché la storia sembra inventata, almeno non mi prenderete in giro.
Allego qualche foto scannerizzata della mia infanzia. Un'usanza triste e squallida, quella delle foto, ma visto che sono io il protagonista per 'sta volta è figo.


Gabriele Saluci:
Si dice in giro, specialmente sui giornali o in radio cheGabriele Saluci sia torinese. Non dovete credere a queste dicerie. GabrieleSaluci è siciliano, un siciliano purosangue; lo si può capire -tra le altrecose- dall’accento.
Nasce in gelido pomeriggio di una domenica di un giorno di metà Luglio in unpaesino nel cuore della Sicilia; paesino noto per i mosaici romani – e per lasua nascita.
Da allora non ha smesso di vivere.
Io e le renne in Finlandia.


Dopo la nascita, oltre a lavarsi i denti e a pettinarsi i capelli, è stato costrettoad andare a scuola. Ha superato brillantemente le scuole elementari e medie.
Alle superiori poi la sua personalità eclettica, il suo spirito creativo e lasua indomabile intelligenza, non andavano molto in sintonia con la serietà diun liceo classico. In realtà era la sua voglia di far casino a metterlo neipasticci, come quella volta che:
- il professore più temuto della scuola lo vede entrare nel corridoio del terzopiano dalla finestra. Nel ritornare dal cortile la porta si era chiusa colvento.
Crescendo poi, Gabriele, ha capito che sarebbe dovuto emigrare verso posti piùlontani; mete dove la creatività e la stravaganza esuberavano per le strade inuna frenesia di amore e colori; ambienti dove libertà e voglia di vivere stupravanole genti: il Politecnico di Torino.
Dopo due anni Gabriele ha capito che la stravaganza di quelposto era caduta nell’eccesso opposto per cui decise di trasferirsi in altrescuole, più umanistiche e a lui più adatte: Comunicazione Interculturale, Letteree Filosofia.
Nel frattempo non ha smesso di viaggiare e, ritornando indietro:
Capo Nord, Norvegia. Io mio fratello e mio padre.
-dai 2 ai 15 anni 15 ha visitato la maggior parte dei paesieuropei, in camper con i genitori;
-14-15-16 anni ha lavorato in estate in un ristorante inglese;
-18 anni cammino di santiago (in camper)
-19 anni cammino di santiago, a piedi per 700 Km con uno zaino di 13Kg sulle(s)palle
-20 anni Turin-Iceland
-21, 22 oggi, Turin-(Marsiglia) di Sahara, futuro del viaggio e della vita sonomistero; potrei scrivere qualcosa nella speranza che accada, ma proprio non hoil tempo né di pensarci né di scriverlo, sono troppo impegnato a pedalare verso il Sahara; anche questa una lunga storia.
Beh, che dire. Auguri.




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