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Dal 16 al 21. 6 giorni di viaggio e un post lungo lungo.



Ricordo che lasciai Barcellona un caldo giorno di Luglio. Era il lontano 2012. Lo ricordo come fosse ieri.
Ritornare sulla strada non è facile, soprattutto quando dietro ti lasci il super dildo di Barcellona: simbolo azzeccatissimo per la città.

Per pochi giorni, a Barcellona, ho avuto un letto. Un posto sicuro dove dormire. Adesso che sono di nuovo sulla strada ho solo incertezze.
Da quando ho lasciato Torino sono passate più di due settimane ma non conta più neanche quello. Non posso considerare la mia città un punto di riferimento perché non vi ho una casa. Tutto quello che ho in questo momento è solo la mia bici e una destinazione: non potrei ritornare a casa neanche volendo.
Tutto quello che avevo a Torino è impacchettato in una cantina in attesa di essere riaperto chissà quando per essere portato chissà dove.

Non posso essere triste sapendo di non avere dietro di me una casa. Dopo il mio arrivo nel deserto del Sahara traghetterò verso le Canarie; è lì che andrò ad abitare per qualche tempo. Ne approfitterò per studiare filologia spagnola e per completare dei vecchi lavori. Lavorerò anche al docuracconto di quest'anno; se avrà un sapore esotico sapete già il perché.
Questi giorni non sono stati facili, capirete adesso il perché.

Vista la fretta che mi sono imposto, entro il 6 Agosto dovrò raggiungere Tangeri. In questi giorni ho coperto la distanza tra Barcelona e un posto dopo Cartagena chiamato Lorca, per un totale di circa 700Km.
Domani o dopodomani raggiungerò Granada e lì finalmente potrò riposare.
In questi giorni non è successo niente di eccezionale. Posso solo dire che questa parte del viaggio non è la mia preferita, e non solo per la fretta con la quale l'ho presa.
La costa non offre nulla di incredibile, il caldo è eccessivo e io sono svogliato.
Il territorio sta diventando sempre più brullo: la terra diventa di un colore sempre più chiaro e il sole picchia sempre più. Sono più o meno alla latitudine siciliana.
Il caldo a volte è insopportabile, mi sembra di svenire sotto il sole. Se dovessi cadere senza potermi rialzare sono sicuro che massimo in paio di ore evaporerei.
In compenso adesso le mie gambe sono muscolose e la mia pelle è sana e di un buon colorito. Mi sento sempre più forte. Nel corpo e nella mente.

Cosa mi è successo in questi giorni?
Non so precisamente quando, ma una di queste notti l'ho passata in un canale. Una  specie di ponte sotto una strada dove in inverno scorre dell'acqua.Una nottataccia: nella prima serata la gente mi passava sopra chiacchierando, poi alcuni ragazzi facevano casino e durante tutto il tempo le macchine non si fermavano un attimo.
Me lo avevano detto una volta che sarei finito sotto i
ponti...
    Ho passato un giorno a Valencia
Per riposare meglio, viste le mie immani fatiche di questi giorni, mi sono concesso un giorno in un ostello. Era da tanto che non mettevo piede in uno; è un'esperienza fantastica!
Consiglio vivamente a chi non avesse mai passato qualche giorno in un ostello di farlo al più  presto. Si respira un'aria bellissima: è tutta gente giovane, sono tutti in vacanza e il pernottamento è molto economico.
Vi racconto in due righe la mia giornata a Valencia.
Ho preso posto in ostello; ho fatto un giro per Valencia. Ho conosciuto delle ragazze e dei ragazzi. Uno di ogni parte del mondo. Insieme siamo andati a fare un giro per i pub: una cosa chiamata pub crawl. Siamo andati a vedere i pesci nell'acquario e poi uno spettacolo di delfini.
Spendo volentieri due parole sul pub crawl.
Vietato in molte città italiane è una curiosa iniziativa che coinvolge molti giovinotti allegri. Dovevo provarlo.


Inizio col dire che questa volta ho pagato 12€ per 4 consumazioni (molto piccole) e l'ingresso nei locali.
All'inizio la serata è molto calma: c'è da considerare che la gente non ha ancora bevuto.
Alla fine si diventa tutti amici. Un centinaio di persone.
L'unica cosa sgradevole è che il giorno successivo molti partecipanti dovranno alzarsi all'alba e percorrere per il resto della giornata più di un centinaio di chilometri in bicicletta.

Qualche giorno dopo Valencia sono arrivato in una città: Cartagena.
Dal nome sembrava una città bellissima, romantica. Dall'architettura arabeggiante, greca, con una storia millenaria. Dal nome mi sembrava.
Sono arrivato distrutto dopo una giornata passata a pedalare nel nulla più totale. Arrivo e vedo solo una brutta zona industriale con un porto cargo. Alla stazione fermo due ragazze. Sono russe e mi dicono che dormiranno in spiaggia. Ottimo. Vado con loro.
Loro sono con gli zainacci. Ci dirigiamo fuori città, alla ricerca di una bella spiaggia dove passare la notte.
Ne troviamo una stracolma di famiglie con bambini spumeggianti e barbecue a tutta potenza. Un posto molto allegro e per niente rilassante.

Verso le tre vanno tutti via, restano solo delle persone che giocano a pallone. Si, strano.
Noi invece facciamo il bagno nudi al chiaro di luna.
Beh, io sono qua. A voi buonanotte..






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